Associazione Regionale per la Tutela della Salute Mentale – Registro Nazionale Abruzzo per le Organizzazioni del Volontariato Decr. n. 712/15-11-1996
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Risposta del Dott. Vittorio Di Michele alle tesi sostenute dal Dott. Sabatino Trotta in articolo su "Il Centro"
(Last Updated On: 12 Giugno 2019)
Gentile Direttore,
in relazione all’articolo “ La disoccupazione fa crescere i disturbi di personalità”, in qualità di segretario della Sezione Abruzzese- Molisana della Società italiana di psichiatria, corre l’obbligo di segnalare una serie di errate e fuorvianti imprecisioni che meriterebbero delle rettifiche.
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- I dati del Sistema Informativo della Salute Mentale, raccolti dal Ministero della Salute, relativi all’anno 2014 per la regione Abruzzo, non riportano alcun aumento dei disturbi di personalità. Inoltre nella fascia di età 18-44 si contano 76 maschi e 58 femmine in tutto il territorio regionale. Inoltre nella fascia di età adolescenziale, il medesimo sistema informative regionale registra solo 6 pazienti ( 4 maschi e due femmine). Tali cifre ufficiali e validate dal registro ministeriale appaiono largamente distanti da quelle riportate nell’articolo relativamente al 2014.
- Per quanto riguarda le cause che scatenano tale patologia, si rileva innanzitutto che i disturbi di personalità sono perduranti e continuativi disturbi delle esperienze intime del comportamento, ad esordio nell’infanzia e adolescenza, e che causano uno stress significativo e un certo grado di disturbi del funzionamento sociale. Tale definizione comprensiva sia delle indicazioni della Organizzazione Mondiale della Sanità che dell’American Psychiatric Association suggerisce in misura abbastanza chiara, che le cause siano al momento abbastanza elusive. Quanto riportato nell’articolo come droga e problematiche affettive e lavorative come cause scatenanti di tali disturbi, non sembra al momento corrispondere alle evidenze scientifiche più recenti.
- L’asserzione di una prevalenza di 1 caso ogni 10 nella popolazione generale, non risulta corrispondere al vero. Infatti i dati più recenti della letteratura indicano una prevalenza del 1,4% per il disturbo di personalità borderline nella popolazione generale ( ht- tp: //www.uptodate.com/contents/borderline- personality- disorder- epidemiology- clinical- features- course- assessment- diagnosis- and- differential- diagnosis). In popolazioni cliniche (e non nella popolazione generale)la prevalenza va dal 3,6 al 20% (ad es. il 20% si riferisce a popolazioni di pazienti psichiatrici!!!!).
- L’affermazione che “la disoccupazione fa crescere i disturbi della personalità” appare, pertanto, del tutto fantasiosa e priva di ogni evidenza scientifica.
- Il Direttivo della SIPSAM, nonché il Presidente in carica, sono a disposizione per una corretta, efficace e fedele informazione medico – scientifica, il cui veicolo può essere rappresentato anche da testate giornalistiche prestigiose e di grande impatto nella popolazione regionale come quella da Lei diretta.